• Preparate la pastella. Sbattete le uova con un pizzico di sale; a parte diluite la farina con il latte unendolo a filo. Aggiungete al composto di latte e farina le uova, molto delicatamente, e mescolate. Fate riposare la pastella per 30 minuti in frigo, coprendo il contenitore con la pellicola per alimenti.
• Tritate grossolanamente i gherigli di noce, metteteli in un pentolino e aggiungete ¾ della marmellata di arance e il succo dell’arancia; unite anche un pizzico di cannella e uno di cardamomo. Fate bollire a fuoco bassissimo per 5-6 minuti, mescolando bene perché non si attacchi al pentolino.
• Cuocete le crêpes. Ungete una padella antiaderente con pochissimo olio e fatela riscaldare; versatevi una piccola quantità della pastella preparata, distribuendola in modo uniforme. Quando la superficie della crêpe sarà dorata, dopo circa 1 minuto, giratela e cuocetela anche dall’altro lato, sempre per 1 minuto. Ripetete il procedimento per le altre crêpes ma via via mescolate sempre il composto, dato che la farina scende velocemente sul fondo.
• Distribuite su metà di ogni crêpe la marmellata di arance e noci calda, quindi piegatele tutte in 4. Mettete la marmellata tenuta da parte in un pentolino, unite delle scorzette di arancia tagliate finemente a julienne, un pizzico di noce moscata e scaldatela, finché sarà abbastanza liquida. Versatela sopra le crêpes e servite subito.
Crepes alla marmellata di arance… Come resistere a questa golosa tentazione? Lo street food per eccellenza, che per tradizione deve finire attaccato alla cappa sopra al fornello, almeno due volte prima di “volare” in aria a dovere, ricadendo poi in padella da un’altezza di almeno 15 centimetri, è in realtà uno dei dessert più facili da preparare. Le Crepes alla marmellata di arance sono dolci, low cost e veloci, adatte per essere gustate a merenda, come dessert o spuntino, in compagnia di amici o in occasioni speciali. La forma? A mezza luna, ma anche a triangolo, arrotolata o en pannequet. La leggenda che sta dietro all’invenzione della famosa cialda che ha fatto impazzire il mondo, la fa nascere in Francia, nel periodo medievale, quando Papa Gelasio, un uomo di grande carità, per sfamare i pellegrini francesi giunti a Roma per la festa della Candelora dopo un lungo viaggio, ordinò che dalle cucine vaticane si portassero uova e farina in quantità. Venne creato un impasto che poi sarebbe stato cotto su piastre roventi dando vita alle prime rudimentali crepes. Dal V secolo a oggi, il successo delle crepes è stato un crescendo inarrestabile anche per la loro versatilità: partendo dalla preparazione base, le crepes possono essere trasformate e farcite in mille modi e impiegate in una miriade di preparazioni dolci e salate, veloci e sfiziose, raffinate e rustiche. Forse per questo le Crepes sono un piatto diffuso ovunque nel mondo, anche con nomi differenti (in Svezia pannkaka, in Olanda pannekoek, in Turchia akitma…). Comunque, per preparare delle ottime Crepes alla marmellata di arance procuratevi la padella apposita, bassa e con un diametro giusto, inoltre accertatevi che l’impasto sia omogeneo e privi di grumi. In Francia un tempo si usava esprimere un desiderio quando si voltava una crepe nella padella. Cosa aspettate a esprimere il vostro? Ma mentre pensate a quale desiderio affidare alle vostre Crepes alla marmellata di arance, date il primo morso dopo averle spolverizzate di zucchero a velo!
• Per girare le crêpes esiste un sistema piuttosto veloce e sicuro. Quando vedete che il bordo della crêpe diventa appena dorato, provate a sollevarne una parte: se si alza facilmente, basta che lo prendiate con la punta delle dita o con una spatolina lunga e piatta e voltate subito la crêpe cercando di non romperla.
• L’impasto delle Crepes non deve essere troppo liquido ma nemmeno troppo sodo. L’impasto deve subito espandersi una volta versato nella padella quindi se vi sembra troppo sodo aggiungete del latte.
• Se nel vostro impasto sono presenti dei grumi usate delle fruste elettriche o filtratelo usando un colino per eliminarli.
• Potete sostituire le noci con la stessa quantità di mandorle, a lamelle oppure tritate non troppo finemente.
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