• Proprietà L’aragosta contiene Omega 3, acidi grassi che aiutano a ridurre il colesterolo e le infiammazioni dell’organismo, oltre a proteggere l’apparato cardiovascolare. Gli Omega3 sono amici di soffre di diabete, con benefici effetti sulla resistenza all’insulina e di chi soffre di depressione lieve. Infatti, come per altri alimenti ricchi di Omega 3, il consumo di questi crostacei ha effetti benefici anche sugli aspetti neuropsichici.
L’aragosta contiene anche un discreto quantitativo di selenio, un oligoelemento indispensabile per il corretto funzionamento della tiroide (in natura sono pochi gli alimenti che presentano una così alta percentuale di selenio). Infine, rame, magnesio e ferro in essa contenuti aiutano a ridurre il rischio di anemia (il rame è un nutriente fondamentale nella formazione dei globuli rossi, insieme al ferro).
Questo crostaceo contiene, oltre alla vitamina E, anche vitamina B12, di cui spesso sono carenti vegani e vegetariani. Questa vitamina, essenziale per la sintesi del DNA e per la produzione di energia, protegge da malattie psichiche, depressione, demenze e Alzheimer.
Ricca di fosforo (100 g di aragosta contengono 350 mg di questo elemento), importante per la formazione delle ossa e per quella delle proteine, l’aragosta è anche preziosa in termini di calcio e proteine.
• Usi in cucina Pregiato, come antipasto, un carpaccio di aragosta e agrumi o un avocado tagliato in due e farcito con polpa di aragosta.
Come primo da provare certamente il noto Spaghetti all’aragosta o le zuppe sarde che vedono protagonista questo prelibato crostaceo. Tra i secondi, famosa l’aragosta alla catalana (della quale forniamo il link) o l’aragosta abbinata al dragoncello.
Provate a preparare un ottimo burro aromatizzato all’aragosta per rendere uniche le vostre tartine in occasione di una cena elegante: fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente e poi mescolatelo alle uova, alle parti gelatinose, al corallo e alla polpa, dopo aver tritato tutto molto finemente e salato con delicatezza.
Preparazione e pulizia dell’aragosta
Aragosta: diversamente dall’astice, non ha chele. Questa regina del mare e della tavola, costosa e pregiata, è un vero toccasana per l’organismo.
• Anche se appartengono a due differenti famiglie, spesso astici a aragosta vengono confusi. In realtà solo gli astici presentano le chele (simili a grandi pinze) mentre le aragoste non le hanno. Le due antenne dell’aragosta sono molto più lunghe rispetto a quelle astici. Diverso anche il colore: l’astice è marrone scuro con chiazze gialle sul ventre; l’aragosta è di colore chiaro-rossiccio. L’astice presenta carni compatte dal sapore decisamente marcato; l’aragosta aroma più dolce e delicato, ideale per piatti prelibrati anche grazie alla sua polpa, meno dura.