Brutti ma buoni alle mandorle

Difficoltà
Costo
Tempo di preparazione
20 min
Tempo di cottura
35 min
Calorie a porzione
595 kcal

Indice dei Contenuti

Difficoltà
Costo
Tempo di preparazione
20 min
Tempo di cottura
35 min

Ingredienti

Dosi per

1 teglia da 6 porzioni





  1. Tostate le mandorle in forno per 5 minuti a 180°C, facendo attenzione che non scuriscano, poi tritatele grossolanamente.
  2. Versate gli albumi in una terrina e con le fruste elettriche montateli a neve ben ferma insieme a un pizzico di sale. Amalgamate delicatamente agli albumi lo zucchero, le mandorle e un pizzico di cannella.
  3. Versate il composto in un tegamino dal fondo spesso, mettetelo sul fuoco a fiamma molto bassa e cuocete per circa 15 minuti mescolando con un cucchiaio di legno finché avrà assunto un colore bruno chiaro.
  4. Aiutandovi con 2 cucchiai formate dei piccoli mucchietti d’impasto dalla forma irregolare e sistemateli piuttosto distanziati l’uno dall’altro sulla teglia foderata con carta da forno.

I Brutti ma Buoni alle Mandorle sono una tentazione irresistibile, con una consistenza leggera e friabile che li rende un piacere unico. Croccanti all’esterno e delicatamente morbidi all’interno, questi deliziosi biscotti si sciolgono letteralmente in bocca, trasformandosi in un’esperienza gustativa sublime, quasi come delle meringhe. E cosa c’è di più delizioso di quando si incontrano i pezzetti di mandorle tritate che aggiungono quel tocco croccante e aromatico a ogni morso? Questi dolcetti sono una festa per i sensi, invitando a gustare ogni boccone con piacere e soddisfazione.

Storia dei Biscotti irregolari 

Si crede che la ricetta dei Brutti ma Buoni alle Mandorle abbia origini molto antiche, risalenti al XVIII secolo, nella regione del Piemonte, in Italia. Questi dolcetti erano preparati principalmente nei monasteri e nei conventi come modo per utilizzare gli albumi d’uovo avanzati dalle altre preparazioni. Il nome “Brutti ma Buoni” deriva dalla loro apparenza rustica e poco elaborata, ma il loro sapore delizioso li rende incredibilmente “buoni”. Mentre la ricetta tradizionale prevede l’uso di mandorle tritate, ci sono varianti regionali che utilizzano altre frutta secca come nocciole o noci al posto delle mandorle, offrendo così una varietà di sapori. Questi dolcetti sono perfetti da gustare con una tazza di caffè o tè, ma sono altrettanto deliziosi da soli come spuntino o dessert dopo un pasto.

I consigli di Rossana

Quale Vino abbinare?

I Brutti ma Buoni alle Mandorle si abbinano bene con vini dolci come il Moscato d’Asti o il Passito di Pantelleria. La dolcezza dei vini bilancia perfettamente il sapore leggermente amaro delle mandorle, creando un’accoppiata deliziosa.

Adattare la ricetta a chi soffre di intolleranze alimentari

Potete facilmente adattare la ricetta sostituendo lo zucchero con zucchero di canna o dolcificanti senza glutine, e assicurandovi che le mandorle siano non tostate e non salate per evitare contaminazioni da glutine. Inoltre, potete utilizzare farina di mandorle o farina di riso al posto della farina di frumento. Per quanto riguarda il lattosio, la ricetta originale non prevede l’uso di latticini, quindi non ci sono modifiche da apportare.

Conservare i Brutti ma Buoni alle Mandorle

Per conservare al meglio i vostri Brutti ma Buoni alle Mandorle, vi consigliamo di tenerli in un contenitore ermetico a temperatura ambiente, lontano da fonti di calore e umidità. In questo modo, potrete gustarli al meglio per diversi giorni.

Biscotti per tutti i gusti

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Ricetta di Rossana Secchi
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